Un Paese caratterizzato per la totale estensione dalla presenza del deserto come sono gli Emirati Arabi Uniti, è obbligato ad importare oltre 90% dei prodotti alimentari.
Solo questo dato fa capire quanto questo sia un mercato interessante per le imprese italiane del settore, che hanno il vantaggio di poter offrire prodotti di cui il mercato locale riconosce ed apprezza l’alto livello qualitativo.
La forte crescita del settore del turismo e il conseguente alto numero di nuovi hotel e resort aperti negli Emirati Arabi negli ultimi anni, ha fatto crescere di pari passo la domanda di importazione di prodotti alimentari.
Il settore inoltre è in ulteriore espansione anche grazie alla aggiudicazione da parte di Dubai della prossima edizione dell’esposizione universale: a Expo 2020 sono previsti circa 26 milioni di visitatori.
Le aziende alimentari italiane si rivolgono prevalentemente al settore della ristorazione di qualità e, in quota ancora ridotta rispetto alle grandi potenzialità, anche al settore della distribuzione organizzata.
La ristorazione negli Emirati Arabi conta su oltre 11.000punti di somministrazione (ristoranti e bar su tutti), di cui oltre 4.000 a Dubai e 3.000 ad Abu Dhabi.
Ogni hotel di lusso che si rispetti a Dubai ha al suo intenro almeno un vero ristorante italiano, inoltre altri ristorante italiani a guida di proprietà di italiani e con personale italiano, sono presenti anche in varie zone di Dubai ed Abu Dhabi. Negli ultimi mesi il numero di aperture di ristoranti italiani e di pizzerie è cresciuto moltissimo. Ad oggi sono presenti circa 200 ristoranti italiani ed il numero è destinato ad aumentare in poco tempo.
Un altro settore interessante è quello rappresentato dalla grande distribuzione organizzata.
Questo settore negli Emirati è avanzato e ben organizzato nella logistica. I principali distributori vendono direttamente alle catene retail e circa il 65% delle vendite totali al dettaglio viene attribuito a supermercati e ipermercati.
Il settore della distribuzione al dettaglio ha visto negli ultimi anni una fortissima crescita: sono presenti infatti varie catene quali Carrefour, Choitram, Lulu Supermarket, Geant, Al Maya Supermarket. Park & Shop, Spinneys, Zoom ecc, con un valore annuale del mercato alimentare della distribuzione al dettaglio stimato intorno ai 2.7 miliardi di dollari. Ultimamente sono stati aperti anche alcuni negozi specializzati in prodotti di qualita (delicatessen) e biologici.
La cifra media spesa dalle famiglie per la spesa alimentare è pari a 3,600 dollari annuali.
Non ci sono limitazioni all’importazione di prodotti alimentari, eccetto determinate restrizioni per la carne di maiale e le sostanze alcoliche (che possono essere importate solo da distributori autorizzati).
Tutti i prodotti alimentari importati devono essere muniti di diciture in arabo sugli imballaggi e molte delle procedure di importazione sono comunque a carico del distributore. Come su tutti gli altri settori anche nel settore food il dazio di importazione è pari al 5%, sempre a carico dell importatore.
In generale i principali distributori hanno al loro interno diverse divisioni specializzate, sia per la distribuzione Horeca sia per la GDO.
Tra le fiere del settore, la piu importante fiera di riferimento é Gulf Food la cui prossima edizione è prevista dal 21 a 25 febbraio 2016 ( www.gulfood.com ).
In ogni caso suggeriamo di prendere visione anticipatamente del mercato prima di ogni adesione alla fiera: prima di ogni azione è infatti fondamentale conoscere da vicino il mercato.
Come Euro Gulf Business Bridge organizziamo missioni commerciali della durata di circa 4 giorni per presa visione del mercato ed incontrare un numero di circa 10/12 distributori oppure, in caso di prodotti che già sappiamo essere potenzialmente interessanti per il mercato, selezioniamo e visitiamo nell’arco di 4/5 settimane i distributori locali in target, per presentare loro la ditta italiana e i suoi prodotti, rilasciando ai buyer sia cataloghi che campionature.
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